martedì 10 settembre 2013

Paola in Croazia e Bosnia





DIARIO DI  VIAGGIO
Lunedì 26 agosto – Venerdì 30 Agosto
ANCONA – SPALATO – MEDJUGORIE – MOSTAR – DUBROVNIK – LAGHI DI PLITVICE – RITORNO VIA TERRA.

L'inizio della mia ultima avventura motociclistica avviene al cardiopalma quando proprio Dinoprimo il venerdì sera 23 agosto alle ore 19,00 (dopo aver praticamente deciso il viaggio insieme al mio compagno di avventure Andrea al sole del mitico bagno Playa Caribe di Cervia la domenica precedente) si pianta come un mulo davanti al cancello di casa mia (per fortuna) con il ben noto lampeggio del trattino che blocca la centralina e l’avviamentocome a dirmi: "Cosa credi? Che dopo 45.000 km percorsi in scioltezza il trattino ce l'abbiano solo gli altri?".
Quindi dopo un week end all'insegna delle consultazioni con il mio meccanico (in ferie) e alcuni noti personaggi del forum Abc Honda, che mi consigliavano strategie varie per far ripartire a calci nel sedere Dino nella terribile ipotesi di trovarmi in panne durante il viaggio, presa da una ispirazione divina, parto il lunedì mattina anzichè alla volta dell'ufficio, in direzione Ravenna dove per fortuna il concessionario Honda è aperto e qui con un provvidenziale intervento durato qualche ora, il carissimo Vittorio Minelli mi rimette a nuovo la Meravigliosa con un cambio d'olio adatto che precedentemente sbagliato aveva mandato in tilt tutta la baracca. Altro che bulbi dell'olio e compagnia cantante! L'olio del precedente cambio era troppo fluido! E qui si potrebbe aprire un ulteriore spiraglio risolutivo per tutti quelli che hanno avuto problemi di trattino sul forum Abc Honda .... anche un olio può cambiarti la vita!
Comunque con la moto più rombante che mai, torno a Forlì in attesa del mitico Andrea a bordo del suo GS 1100 perchè nel frattempo, nella migliore tradizione dei bykers zingari quali siamo, abbiamo cambiato i programmi iniziali causa meteo incerto e abbiamo deciso di traghettarci da Ancona a Spalato il lunedì sera 26 agosto invece che farci tutto il tragitto via terra, riservandoci questa bellissima galoppata per il ritorno.
Ad Ancona, dopo una indagine di mercato fra le tre compagnie che fanno la tratta (Jadrolinjia, Blu Line e Snav) optiamo per quest'ultima che con 192,00 euro complessivi ci traghetta con entrambe le moto offrendoci una cabina per arrivare a destinazione riposati e intenzionati a macinare chilometri.

L'arrivo a Spalato alle 7,00 della mattina dopo è con un cielo coperto di nubi grigie, che però più tardi si aprirà regalandoci una giornata stupenda.

Visitare Spalato a quell'ora senza ancora il caos dei turisti si rivela il primo magic moment del tour.

Qui Diocleziano l'ha fatta da padrone e ritroviamo stili romanici a noi familiari uniti a scorci tipicamente mediterranei. Anche il bellissimo mercato ci richiama con i suoi colori e i personaggi folkloristici.

Con i piedi provati dallo scarpinare in lungo e in largo per Spalato (soprattutto tenuto conto degli scarponi da moto) risaliamo sulle moto e partiamo verso la seconda meta del viaggio: Medjugorje luogo di culto e di apparizioni.
La strada è davvero spettacolare, un po' lenta perchè la litoranea percorsa dal traffico dei numerosissimi turisti (sono venuti tutti in Croazia quest'anno!) ma assolutamente meritevole di essere percorsa ai 50 all'ora al massimo per godere dei bellissimi scorci.
Ci fermiamo per un lauto pranzo a base di pesce alla griglia a Makarska e poi via alla volta di quella che sarà per me una bella delusione, con tutto il rispetto per coloro che leggendo non condividono il mio pensiero.
L'arrivo nella città simbolo del culto Mariano è all'insegna di una quantità di bancarelle e gadget religiosi degni di San Marino e quando chiediamo qualche indicazione ai numerosi pellegrini italiani presenti, salta subito evidente una certa vena di fanatismo che diventa assolutamente terrificante quando, di fronte alla mia perplessità (esposta peraltro rivolgendomi esclusivamente al mio compagno di viaggio), circa affrontare l'ascesa sotto il sole, di una pietraia ripidissima con gli stivali della moto per vedere il luogo delle apparizioni, vengo apostrofata da una fedele che mi chiede se sono venuta solo per le bancarelle!


Comunque siccome ho il massimo rispetto in chi crede, non infierisco su quanto poco mi ha lasciato spiritualmente aver visitato questa città, mentre nel cuore rimarrà indelebile il segno con cui mi ha colpito la successiva meta del viaggio: Mostar a cui voglio dedicare un capitolo a parte.

A Mostar arriviamo nel tardo pomeriggio. La prima impressione da brivido sono un paio di cimiteri alle porte della città dalle dimensioni sterminate e poi, percorrendo le strade lo scorcio di parecchi ruderi di edifici bombardati o crivellati dai colpi di mortaio.
Subito all’ingresso veniamo accostati ad un semaforo da uno scooter con un uomo e una bambina in piedi fra le gambe del papà che ci chiedono se abbiamo bisogno di trovare un posto dove dormire.
Non avremo bisogno di sforzarci molto, e comunque la stanchezza del viaggio comincia a farsi sentire.
Ovunque veniamo interrogati in proposito e dopo poche trattative accettiamo l’invito di un garbato signore che ci guida verso una pensioncina il cui portone è direttamente adiacente alle rovine di una casa bombardata i cui muri piastrellati e i tubi divelti fanno bella mostra di sé.
Per la modica cifra di 15 euro a persona, troviamo una stanza pulita e dignitosa con un micro bagno personale dotato di un lavandino in cui ci si può sciacquare una mano alla volta e finalmente depositiamo i bagagli e in totale libertà ci tuffiamo nella visita nottura della città vecchia.
Qui vengo rapita dall’atmosfera già assolutamente balcanica con contaminazioni orientali della città vecchia che è stata in gran parte restaurata con i fondi dell’Unesco così come il ponte diventato il simbolo di Mostar.
Moschee che svettano nella penombra circondate da piccoli cimiteri le cui lapidi purtroppo hanno varie date di nascita ma una unica insistente data di morte: il 1993.
Constatare questa cosa, insieme alla vista di edifici crivellati ancora dai colpi di mortaio, o vedere passeggiare in centro bellissimi ragazzi che potrebbero confondersi facilmente con i miei figli, mentre risulta quasi assente una generazione di mezzo mia coetanea mi ha emozionato e lasciato impressioni assolutamente intense e indimenticabili.
Dopo aver girovagato nel bazar ammaliati dalle coloratissime pashmine esposte dai prezzi davvero convenienti (ho praticamente già fatto i regali di Natale!) ci sediamo a mangiare in un posticino indicatoci da un gentilissimo ragazzo proprietario di una delle bancarelle.
Una cena veramente indimenticabile dove la soddisfazione del palato per la carne squisita servita sulle tipiche focaccine di pane arabo è pari a quella del portafoglio, quando al momento di pagare per una cena sicuramente sufficiente a 4 persone spendiamo la bellezza di totali euro 19!
Qui è ancora tutto convenientissimo compresa la benzina che costa mediamente 1,20 euro al litro! Un miraggio da noi ….
Rinfrancati dalla nottata di riposo, ci riserviamo un ulteriore giro di giorno della bellissima Mostar, e dopo aver aspettato lo sfogarsi dell’unico temporale preso per strada ma per fortuna non su ruote, ci mettiamo in viaggio alla volta di Dubrovnick.
Il panorama sulla strada è mozzafiato, così come il caldo patito nell’attesa in fila con la moto sotto il sole cocente, dovuto al passaggio frequente di frontiere da noi ormai dimenticate che in più punti segnano il confine intermittente fra la Croazia e la Bosnia Herzegovina lungo la costa.
L’arrivo a Dubrovnick è davvero spettacolare. Le mura della fortificazione della città vecchia svettano sul mare imponenti e al nostro ingresso un dedalo di stradine ripidissime fatte di gradini conducono come rivoli di un torrente al corso centrale di una città affollatissima di turisti di ogni parte del mondo, con una massiccia presenza di americani.
Le chiese ci ricordano immancabilmente quelle di Ragusa Ibla in Sicilia, ed è evidente anche qui la storia e l’influenza della dominazione dei romani nell’antichità.
Il caldo ci costringe ad una sosta su un bellissimo scorcio di mare affacciati sulla terrazza di un barettino tipico gustando una birra gelata (Karlovacko è la birra croata per eccellenza) e ormai stanchi e sazi di tante bellezze decidiamo di dormire fuori Dubrovnik in un minuscolo agglomerato di case affacciate sul mare dove siamo capaci anche di tuffarci per un bagno serale davvero magico, davanti alle moto parcheggiate praticamente in acqua, e gustando prima di cena, fichi staccati direttamente dai rami degli alberi che sono lungo le stradine.
Al mattino ci mettiamo in viaggio per l’ultima meta del nostro viaggio: la riserva naturale dei laghi di Plitvice a cui dedicheremo l’intera giornata per poi ripartire la mattina dopo verso l’Italia via Fiume, Trieste e poi giù a casa!
La riserva è immensa e incontaminata. Qui ancora dimora l’orso e ne sono testimoni i numerosi cartelli per strada.
I laghi meritano sicuramente una visita anche più lunga di quella che ci siamo potuti concedere, perché purtroppo la strada da Dubrovnik a destinazione è lunga e quindi possiamo sfruttare solo il pomeriggio.
Qui le descrizioni sono inutili: bisogna dare spazio alle immagini di cascate, acque cristalline popolate da miriadi di pesci, torrentelli immersi nella foresta il tutto custodito gelosamente tanto che notiamo non vi è la minima traccia di contaminazione di alcun genere (non una cartina, non un mozzicone di sigaretta e parlo di km di percorsi!).
Troviamo da dormire a una decina di km di distanza e al mattino, dopo una colazione che ci vede chiacchierare entusiasti del viaggio progettando già il prossimo con ritorno a Mostar e puntata a Saraievo per poi sforare in Montenegro e Albania e Grecia con ritorno in traghetto a Bari, partiamo verso casa percorrendo prima di imboccare l’autostrada, un ultima chicca per la moto e per gli occhi: una 60 di km di una strada che sembra fatta apposta per le moto, anche se con un occhi all’asfalto non sempre ben mantenuto.

L’impressione totale di questo viaggio è stata assolutamente positiva e il mio consiglio agli amici del forum Abc Honda e Bikersinmoto è di considerare prima o poi come possibile meta per un bellissimo tour motociclistico i luoghi magici che ho visitato!



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