mercoledì 10 settembre 2014

RAPOLANO: "Emozione" compiuta!

Da Sodoma alla spada nella roccia

Partenza sabato 6 settembre

Come i 33 trentini che entrarono trotterellando, alla stesso ritmo e numero, inforcavamo le nostre moto alla volta di Rapolano Terme.
Sedici equipaggi assistiti da 2 preziosissimi appoggi auto, sbarcavano in quel di Monteriggioni nel giardino degli ulivi (ogni riferimento e' casuale) dove veniva allestito un banchetto aperitivo coordinato sapientemente dalla nostra segretaria.
Ripartivamo compatti più che mai alla volta dell'Abbazia di Monte Oliveto dove una straordinaria guida, al secolo di nome Guido, ci conduceva non solo nei corridoi e tra gli affreschi che impreziosiscono l' Abbazia ma nella vita propria di quel tempo  quasi a poter essere  con Sodoma mentre schernisce l'Abate priore.
E poi via alla volta  di Rapolano dove le colline senesi facevano da cornice ad una strada "disegnata" per noi.
Immersi nelle acque e fango delle terme, ad una temperatura tra i 36 /40 gradi ammiravamo estasiati il tramonto del sole che faceva da inchino ad un sorgere di luna splendente. 
Alle 22,30 dopo cò tanto desio ci aspettava una cena-barbecue nella tenuta Armaiolo, dove alloggiavamo, sotto ad un pergolato di stelle: il fuoco ardeva ancora quando alle 2 a.m. lasciavamo le tavole imbandite; libagioni di carne annaffiati da buon vino ci avevano trastullato verso le braccia di Morfeo.
Il mattino seguente dopo un'abbondante colazione giungevamo a Chiusdino, la basilica di San Galgano e il Chiostro con la Spada nella roccia (leggere la leggende).
Poi alle 13,30 in una piccolissima frazione di Monticino tutto si compiva: all'ombra di un gazebo preparato per l'occasione, otri di vino innaffiavano pici e gnocchetti per non parlare di una crostata finale  da ristorante stellato.
Al gruppo si erano uniti due amici/motociclisti romani che oltre a festeggiare il compleanno (Gennaro) annunciavano a tutti il loro matrimonio dopo ben 30 anni di sperimentata convivenza.
Tutto questo portava il gruppo a ripartire con un ritardo di due ore su una tabella di marcia che era stata praticamente perfetta da far invidia ai meccanici Ferrari ( sarà forse questo il motivo della dipartita di Montezemolo?) ma giusto per arrivare a Piazzale Michelangelo mentre il tramonto dipingeva di rosso  Firenze.
Oramai senza paura affrontavamo il passo del Muraglione a serata inoltrata accompagnati da una  luna piena da far invida persino ai lupi mannari.
Ecco in sintesi 2 giorni trascorsi "pericolosamente" insieme che neppure un piccolo inconveniente successo alla moto del Vicepresidente ha impedito di trascorrerlo straordinariamente fino in fondo...Grazie amici, senza di voi, niente di tutto questo  sarebbe stato possibile.















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